10 luglio 2007

Shepard Fairey castigato dall'anonimo Splasher

Per chiudere il cerchio, visto che a Shepard Fairey ho dedicato un post, mi piaceva citarlo qui, con un'opera macchiata dall'anonimo Splasher, ricongiungendomi all'articolo del New York Magazine. Pezzo lunghissimo, ma con caratteristiche di suspense, quindi affascinante. Tempo fa avevo accennato al "vandalo" che sporcava opere celebri anche se illegali. Ora il nymag ci è tornato per capire l'identità dell'anonimo schizzatore.
Ho scoperto anche dall'articolo che ci sono le blogger groupie degli street artist (non mi vedo in questa categoria) e Jake Dobkin, editore e fondatore di Gothamist, che gira e scatta per le strade di N.Y. (mi vedo in questa categoria) e che ha fondato Streetsy (da cui l'immagine del post è tratta), sito sponsorizzato da Wooster Collective e un migliaio di altre cose (quindi ora non mi vedo più in questa categoria).

Da tutto questo ho tratto che: ognuno cerca il suo gatto, che la street art è ormai intrattenimento e quindi ogni forma di vandalismo e controvandalismo non può che essere un vantaggio, che non si può rovinare quello che è temporaneo, e se anche agli artisti può dare fastidio, fa parte ormai di un gioco più grande che è quello dello spettacolo negli spazi pubblici, dove sono tutti un pò teatranti. Ah, e che c'è un sacco di gente che ha tante idee. Che la Street sia con me.

Via kultureflash

Nessun commento: