27 dicembre 2006

Testaccio – area ex Mattatoio 5 –

Graffiti.
Richiami di street art anche nelle opere stratificate di
Gajin Fujita, visibili al Kemper Museum of Contemporary Art in Kansas, USA. Sempre di stratificazione in opere murarie si parla su Graffiti Archaeology, sito che ha creato anche un omonimo group in flickr.

via
artkrush

26 dicembre 2006

Testaccio - area ex Mattatoio 4 -

Stencil come messaggio pubblicitario:
fusoradio.

25 dicembre 2006

Testaccio - area ex Mattatoio 3 -

Asterix!

24 dicembre 2006

Testaccio – area ex Mattatoio 2 –

By Lex.
Buon anno per lui, per Sten, per Lucamaleonte, vincitori di
Opere Murarie, progetto dell’associazione Movinggallery, con la proposta site specific La Vetrina. Dal 19 gennaio 07 visibile sul muro dello Spazio Bdd, zona San Lorenzo.
via exibart

22 dicembre 2006

Testaccio - area ex Mattatoio -

profilo sul muro.

21 dicembre 2006

Serranda post feste

eh sò stressato! Testaccio.

20 dicembre 2006

Serranda che ghigna

in viale Aventino.

19 dicembre 2006

Serranda B.B.

Al Testaccio.

18 dicembre 2006

Aaaaghh!!

è di nuovo lunedì (stencil by Sten zona Testaccio).

17 dicembre 2006

Il Gentleman

di Sten, da qualche parte in centro città.

14 dicembre 2006

Giotto o non Giotto?

Magazine, l’allegato del giovedì del Corriere della Sera del 7 dicembre , parla dei graffitari come dei “Giotto” del futuro o meglio, traduce il pensiero di Sgarbi. E fa addirittura un reportage su di loro con nomi e cognomi, età, foto e luogo dove operano. C’era una volta la voglia di anonimato…
Anonimi, ma non troppo, molti street artists si sono ritrovati a NoLIta n.y. per un’ultima performance, questa volta legale, su un muro di un edificio in fase di ristrutturazione. Presenti anche i fondatori del sito wooster collective, i graffitari hanno prodotto opere visibili solo per pochi giorni e per il puro amore dell’arte. Niente andrà venduto, nessuno verrà pagato, nessuno verrà sponsorizzato. Insomma un evento che fa clamore ma con i mezzi di un tempo (...però ne parla il nytimes).
Anche una free press in progress di nome phanta rei ha in copertina una parte di un graffito che si trova sul muro di cinta della stazione dei bus a La Giustiniana (già apparso qui qualche tempo fa) e parla di Roman Graffiti.


Scendendo sulla terra questi gli appuntamenti dedicati ai writers in una Milano scatenata: I love writers, fino ad aprile; My Name is, fino al 21 dicembre alla Triennale Bovisa; Street Art Sweet Art, marzo-aprile al Palazzo della Ragione (e qui le opere esposte poi si mettono all’asta, magari passa qualche star e le compra); Writing e Street Art, aprile, al Gazometro, Bovisa.

13 dicembre 2006

La scimmia dj

da qualche parte in centro città.

12 dicembre 2006

Pedro Cabrita Reis - Macro

Every moment, one moment after the other.
Un'installazione site specific di scheletro industriale costruito per l'ingresso del museo.
Related: pedrocabritareis, teknemedia, artfacts.

11 dicembre 2006

Un sessantesimo di secondo - Maxxi -

modelli, video, design, dipinti e foto + intervista,
del processo creativo di Fuksas.
La città che verrà: Roma e non solo.
Related: maxxi, repubblica, architettiroma e altre immagini.

09 dicembre 2006

In via Salaria,

Lex e
Sten.

08 dicembre 2006

From street to shop 2

A Trastevere (Roma) volano i maialini, ad Oxford Street (Londra) i guerrila artists. Non so se per ironia o business, visto il fortunato (o sfortunato vista l'eccessiva attenzione) momento, Bansky ha aperto un locale per la vendita di pezzi di arte di strada. E le vendite volano...
via
fashion psfk. Inoltre la storia secondo due prospettive diverse: guardian e spiked.

07 dicembre 2006

Creatività in tempi liquidi

a proposito della quale il designer Giulio Iacchetti dice: "...mi piace autoindurmi in un clima di precarietà perché laddove c’è tutto non ci può essere progetto". Come ho detto in precendenza la creatività ci salverà!
L'intervista in officina creativa e elmanco.

06 dicembre 2006

From street to art

L'artista Kristin Posehn si è ispirata alla cultura e architettura urbana per eseguire questa serie di opere-colonne per la Keith Talent Gallery e Year_06. Opera piuttosto complessa che vede anche l'esecuzione di graffiti come rivestimento della colonna, è stata installata nella biblioteca Dicken di Mary Ward House, Bloomsbury, Londra.
Una dimostrazione di quanto il paesaggio urbano sia ormai "contaminato" dal graffitismo, dall'arte di strada, dagli stencil, da quello che può essere osservato da alcuni come fenomeno di libertà di espressione, da altri come forma di puro vandalismo. Assuefatti eppure ancora sorpresi.
Per una maggiore comprensione dell'interessante quanto complesso artista e vedere le sue fonti di ispirazione: wiki.
via new-art.

05 dicembre 2006

From street to shop

per writers e graffiti artists dai mille talenti. Vengono ingaggiati per la presentazione di nuovi prodotti (come per il nuovo lettore Mp3 Samsung K5),
collaborano alla creazione di gadgets e abbigliamento (felpa di TILT su Kidrobot),
disegnano gioielli dai molteplici usi (Daisuke Sakaguchi designer e artista graffitaro).
E per chiudere il cerchio from shop to street again.
via: elmanco, daily candy, JC Report.

04 dicembre 2006

Uh, che Shock

(individuato a Trastevere), è lunedì!

03 dicembre 2006

In via Barbarano Romano

lungo una strada dissestata, laterale alla Cassia, pollice giù by (forse) Zap!

02 dicembre 2006

Street Art in Via della Vetrina Contemporanea

si è conclusa ieri. Il tentativo romano di mettere l'arte di strada in galleria. Ognuno esprime poi i propri giudizi se sia giusto o meno attribuire un valore commerciale e di formalità ad un'arte che nasce in strada per la strada.
Interessante però il risultato ottenuto di fondere storia e personaggi, venendo a conoscenza di informazioni che altrimenti sarebbe stato difficile conoscere.
In mostra ci sono stencil originali di autori rimasti anonimi nella loro "illegalità",
parte di una storia che sa quasi di leggenda metropolitana appunto. Una storia di guardie (dei muri) e ladri (di spazi pubblici).
Di seguito la storia così come riportata nel materiale informativo della galleria:
"Non sappiamo chi siano stati veramente Sten, Lex e Lucamaleonte. Sappiamo soltanto che Michele R., (il nome è fittizio), trovò nel 1989 un baule di grandi dimensioni, recante al suo interno, l'intera collezione di stencil degli artisti. Il baule si trovava vicino ad un cassonetto dei rifiuti in via Sicilia 39, a Roma. Capendo che si trattava di materiale d'enorme valore storico, ormai dimenticato dai più, decise di appropriarsene, e di incominciare a recuperare la memoria di questi personaggi ormai dimenticati dal tempo ripetendo per migliaia di volte le loro opere sui muri di Roma, e cercando di capire, grazie a documenti segreti, chi fossero questi artisti dall'identità tanto incerta quanto interessante. Nonostante gli sforzi, le notizie che riuscì a reperire furono poche e di poco conto. Abbandonata la ricerca infruttuosa, si dedicò completamente alla realizzazione degli stencil nella città, coinvolgendo altri due amici nell'impresa illegale. Decisero di appropriarsi dei tre nomi, Sten, Lex e Lucamaleonte per inventare degli stencil personali da spruzzare sui muri di Roma. Per strada, non è stato possibile riconoscere la differenza tra le opere ritrovate nel baule e quelle di Michele R. e dei suoi amici. Insieme agli stencil, nel baule, fu trovato un messaggio firmato dagli artisti con scritto: "I nostri nomi non saranno mai rivelati". Questa mostra è un tributo all'operato degli autori originali, presenta infatti gli stencil ritrovati nel baule".

Una storia contemporanea per tempi di incertezza, una storia affascinante per la sua controtendenza. Si esiste anche se non si appare.
Related: exibart e per altre immagini flickr

01 dicembre 2006

Lungo il Muro Torto 3

Stesso luogo lato diverso. Dopo il disegno e lo stencil c'è anche il graffito.

30 novembre 2006

Lungo il Muro Torto 2

Sullo stesso muro, un sogno stencil più aggressivo.

29 novembre 2006

Lungo il Muro Torto, Roma,

non lontano dal Galoppatoio e dal parcheggio sotterraneo, le sirene non cantano, dormono. In questo caso sul tetto della fermata metro. Prima che la vernice la porti via per un riposo eterno, la dormiente si è fatta fotografare.
Nell'arte di strada bisogna cogliere l'attimo o si è perduti. Poco prima, lungo il sottopasso c'era un altro disegno ma non è durato abbastanza per essere fotografato. La street art si fa sempre più temporanea.

27 novembre 2006

Riparte, l'arte alberga qui temporaneamente,

si è conclusa ieri. Una fiera giusta per tempi di nomadismo liquido che si adatta a tutte le forme. E chi meglio di un albergo riesce ad esprimere il senso di precarietà e di movimento metropolitano che fa parte della vita come dell'arte? Nomade anche la mostra allestita nella hall del Ripa Hotel. Questa è la carrozzina di Giovanni Albanese, "parcheggiata" lì domenica e succeduta ad altre opere mobili come un veicolo, una canoa, un aereo e una bicicletta. Interessante il binomio, deludenti le informazioni. Bello scendere e salire per le scale, spaesante introdursi nelle stanze senza punti di riferimento.

24 novembre 2006

Gioco di serrande

Sempre sull'Appia Nuova, Roma,
tre serrande per una tabaccheria.
By Stefano.

23 novembre 2006

Serranda tropicale

in città, Appia Nuova, Roma.

22 novembre 2006

Verso Ciampino 2

continuando sullo stesso lato, ma sul cancello, viso di alieno e altro.

21 novembre 2006

Verso Ciampino

un'auto dipinta sul muro di un automercato. E che auto!

20 novembre 2006

Appia Nuova

viso di donna.

19 novembre 2006

Confessions of a creative mind

E dopo Faces of Adobe, altri videoweb di menti creative.
Il WebCinema si fa più sofisticato e sperimenta video interattivi adatti al digitale, come il libro di Barbeni approfondisce. Immagini cibernetiche in movimento, dove lo spettatore partecipa in una drammaturgia simile al teatro di strada di un tempo. Il palcoscenico diventa interattivo e digitale.
Il futuro è user generated content nel web come in
tv.
Alcuni dei video esaminati nel libro di Barbeni: 6168, tulseluperjourney, 8081, sign69.

18 novembre 2006

From street to redesign

Quello della street art è come un collage in movimento, come un dialogo senza pace.
Stencil che compaiono e scompaiono, sticker appiccicati e poi staccati, murales a cui si aggiungono personaggi poi cancellati,
poster attaccati e logorati dal tempo.
Come le gallerie due designer ne hanno tratto ispirazione. I fondatori di INTERspectacular hanno basato il redesign di Comedy Central ispirandosi ai muri di N.Y. e Adobe li ha trovati a sua volta ispiranti tanto da includerli nella campagna Faces. E la campagna è così ben strutturata tra animazioni e video che io ne traggo ispirazione. Insomma siamo un pò tutti come degli sticker che vengono appiccicati ai muri, ridisegnati, imitati e poi strappati o cancellati.