18 settembre 2007

Scemo chi legge

Quartiere Trieste, by Hogre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hogre, ma anche UNO, non sono ombre,come pure ho sentito dire, ma riflessi...lampi che arrestano i passi distratti nelle strade di roma indecisa, che s'infilano dalla coda dell'occhio per timbrarti una parola dentro: decidi.
mi segue e mi sorprendono all'improvviso, ferma ad un semaforo mentre è tardi, tardissimo; passeggiando più o meno ditrattamente, più o meno allegramente, più o meno in compagnia, tra un bicchiere e l'altro, da prati a centocelle.

non puoi andarli a cercare, sono loro che ti cercano. e quando ti trovano, c'è poco da fare, ti prendono. dove ti portano?

rigurgito da fame bulimica delle grasse città, subcoscio urbano che non si accontenta di emergere, ma che si autodetermina, e che ti parla, ti chama. che mentre ti esponi alla piazza in attesa del miglior offerente salta fuori dicendo "cerca dentro te stesso".

e ti senti preso in giro, come è giusto che sia.

bisbiglio, poi urlo, poi dinuovo bisbiglio.
e, siccome è arte, bellezza.

saluti, zakimel