04 giugno 2006

Lo spazio in movimento

è la mostra che fa parte del festival biennale ArteScienza 06. Divisa in due sezioni "Algorithmic revolution" e "lo spazio digitale dell'architettura italiana", la prima è curata dalla KZM, la seconda dalla Casa dell'Architettura e dall'Ordine degli Architetti di Roma e provincia. Le immagini fanno parte della sezione Algorithmic revolution e la prima raffigura "Web of Life". L'opera interattiva è prodotta dall'istituto per i Media Visivi, ZKM, con un team diversificato di autori. Si mette la mano sullo scanner e viene attivato un algoritmo che produce immagini che vengono proiettate sullo schermo. In pratica il software "legge" le linee della mano che essendo uniche producono immagini uniche che entrano a far parte dell'opera. Questa è l'opera che ho trovato più entusiasmante, un pò perché ripercorre la route 66, mitica, e fa ricordare "On the Road", un pò perché fa venir voglia di viaggiare. L'autore Christian Ziegler ha filmato il suo viaggio sulla strada 66, che collega Chicago a Los Angeles, e ne ha tratto un film. Ha montato poi il film su un monitor e su una rotaia agganciata alla parete, così da renderlo interattivo. Lo spettatore infatti può controllare il monitor e muoverlo sulla rotaia. Viene così ripercorso il tragitto per immagini e se si vuole "sostare", come si fa durante il viaggio, il film si ferma su di un fotogramma e trasmette il particolare di quel tratto dando il via ad un video. Le foto rendono poco, il video molto di più.Nell'opera "messa di voce", si è cercato di dare corpo alla voce. Si parla al microfono e le parole emesse vengono riprodotte in forma e colore. E' interessante notare come le bolle emesse variano a seconda del timbro e del ritmo della voce. L'immagine della mia voce assomiglia a colpi sparati da una mitragliatrice. Se volevo la conferma che parlo veloce rispetto alle altre persone l'ho avuta. La seconda opera è "Trans-ports_muscle". Muscoli pneumatici affiancati e racchiusi da una struttura azzurra che si riconfigura. Si interagisce tamburellando sulla tastiera per controllare suono e immagine. Ma la "cosa" ha un'anima e può rifiutarsi di rispondere all'imput.


Nessun commento: