31 luglio 2006

Una venere tra le mura

romane?
Forse una visione. Non siamo nel deserto...ma il sole picchia.

30 luglio 2006

arte metropolitana romana

Lo scalda cuore,
l'asino che vola,
l'apetta regina.

25 luglio 2006

Gli artisti latinoamericani

a Roma, galleria unosunove, parlano contemporaneo. Ivàn Navarro propone un bellissimo e malinconicamente ipnotico video sull'arte di arrangiarsi per i moderni senzaterra cileni (non per stile di vita ma per necessità) e buchi apparentemente profondi scavati nel pavimento.
Floor Hole, 2005, Ivan Navarro.
Los Carpinteros invece disegni e una grande scultura lignea di una bomba a mano. Così tristemente contemporanea.
Granada de mano, 2004, Los Carpinteros.

24 luglio 2006

Immagini dal pianeta terra

del viaggiatore solitario Wim Wenders alle Scuderie del Quirinale, Roma. Bravo regista, bravo fotografo, bei posti...

bel catalogo, bella mostra.
Blue Range, Butte, Montana 2000,
Dust Road, in West Australia, 1988


18 luglio 2006

graffiti, arte, vandalismo?

Da qualche parte nel mondo è iniziata una campagna antigraffitismo firmata dalla BBDO e da qualche altra parte la controcampagna prograffitismo.
Noi abbiamo l'innamorato-deluso, poeta per un giorno. Prima l'odio,
poi l'amore,

e poi di nuovo l'odio...

17 luglio 2006

Play the Glass

Era la mostra site specific di Masuda Hiromi al Caos. Bolle irregolari come fagioli sgonfi di gomma, plastica, metallo, che si ripropongono nel tempo e nello spazio.

16 luglio 2006

ancora -sten-

Ancora stencil, ancora Roma, ancora -sten-,
Colombo (Columbo) a Roma,
Stesso soggetto superficie diversa.

15 luglio 2006

Il mito

frantumato di Igor Mitoraj.
Dea, Roma, 2003, Igor Mitoraj.

12 luglio 2006

Sottovetro

8 Artisti in vetrina a Roma, Galleria Esedra, zona Termini. La pasticceria Dagnino espone opere d'arte al posto di torte siciliane. Momentaneamente però.
Senza titolo, 2006, Andrea Nicodemo.
Coincidenza, 2006, Saverio Magistri.
Eugenia Lecca e Saverio Magistri.
Dittico, 2006, Veronica Botticelli.

11 luglio 2006

Strada vs galleria

18K (aka AK47) - l'artista Zhang Dali, dalla tela è passato ai muri, uscendo dai musei e diventando un graffitaro di Beijing.
Giorgio Ramella dalla strada si è invece fatto ispirare e dai muri è passato alla tela, entrando nei musei e diventando un artista.

09 luglio 2006

Il colore per Ettore Spalletti

si stende asciuga spessisce, riposa. I quadri di polvere gessosa di sant'Ettore all'Accademia di Francia a Roma, Villa Medici, sono come il frutto proibito (in senso laico).
Ti tento ma non devi toccarmi...e fotografarmi...
Vuoto 1985 e Così com'è, fonte 2006 di Ettore Spalletti. Foto (qui riprodotta in cartolina) di Claudio Abate.

08 luglio 2006

oltreconfine. persistence e abnormal

I progetti finali vincitori del master in Management per curatore nei musei d'arte e architettura contemporanea sono diventati mostra: Oltreconfine. Esposta al museo H.C.Andersen di Roma, è visibile persistence, di Claudio Gobbi, curata da Francesco Zanot e abnormal, di Daniela D'Avino (in arte Chiba), curata da Francesca Cavallo. Opere che sconfinano nella persistenza e immutabilità e nel surreale e fantastico.
Warsaw 2004 di Claudio Gobbi. La resistenza al tempo.

Hendrik, di Daniela D'Avino - Chiba
Hieronymus, di Daniela D'Avino - Chiba
Alice, di Daniela D'Avino - Chiba. Un'Alice gigante di polistirolo, acrilico e lattice. Abnorme appunto.

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05 luglio 2006

Piramide Big Brother

Piazza Gugliemo Marconi, Roma Eur: una piramide effetto pixel di Cristiano Pintaldi. L'occhio si trova lì da maggio, tra il museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e il museo Nazionale Preistorico Etnografico. Un pò soffocato...
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04 luglio 2006

Visioni del paradiso

interpretate da 32 artisti italiani e svizzeri a Villa Maraini, Istituto Svizzero, Roma. Ognuno a suo modo, perché anche il paradiso non è per tutti uguale.
Emanuelle Antille, The Fall, 2005.
Andrea Galvani, La morte di un'immagine #5, 2005.
Mai - Thu Perret, Heroine of the People (Big Golden Rock), 2005; Emanuelle Antille, Kill me twice dear friend, dear enemy, 2005; Victorine Müller, Serpente, 2006.
Mirjam Fruttiger, Le voyage d'Alice, 2005.

03 luglio 2006

Boltanski con Exit al Mattatoio

Location adatta per questa installazione site specific: il mattatoio luogo un tempo di morte animale, oggi sede del Macro e di arte contemporanea. Christian Boltanski con Exit celebra la vita che fu.
300 abiti appesi, pannelli di plastica trasparente, lampadine spoglie a luce intermittente,
teche illuminate, immagini proiettate, voci di sottofondo. Questa la mostra che a luglio si mischia con l'afa soffocante estiva rendendo l'ambiente particolarmente adatto per ricordare la morte contrapposta alla vita che batte al ritmo delle luci (e anche al cuore di chi sta visitandola).

Qui si potrebbe girare un film.

02 luglio 2006

Marc Quinn al Macro

con la prima mostra monografica in un museo pubblico in Italia, dedicata all'artista che utilizza cera, medicinali, placenta umana e cordone ombelicale. Sculture e disegni da Kate Moss a Sky a waiting for Godot. Le più belle quelle fatte in cera e medicinali. Peccato che non sia possibile fare nessun tipo di foto!
Macro

01 luglio 2006

Maxxi

Al Maxxi di Roma è stata allestita una piccola mostra relativa al vincitore del concorso internazionale per il Centre Pompidou-Metz la cui apertura è prevista per il 2008. Presenti i plastici, i modelli, le fotografie, il materiale multimediale dei finalisti e naturalmente del vincitore. Vince il progetto di shingeru Ban, Jean de Gastines, Philip Gumuchdjian, a cui la giuria ha assegnato un colore (arancio) e un nome (Mirò) per mantenere l'anonimato in fase di selezione.
Elemento caratterizzante: la copertura con struttura reticolare in legno e metallo con membrana in fibra di vetro e la vicinanza alla natura. Edificio aperto e quindi soggetto ai mutamenti climatici e flessibile alle diverse esigenze espositive. La natura ha comunque dominato l'idea di tutti i progetti presentati.
Sempre al Maxxi Rosemarie Trockel con Menopause, metafora della vita che cambia e matura. Viaggio attraverso le opere di una vita, alcune (secondo nucleo della mostra) davvero inquietanti.